I paradigmi di AI consentono di realizzare macchine in grado di ragionare, percepire la realtà, imparare da esempi e clusterizzare i dati e le informazioni.
Già da dieci anni un programma di AI è in grado di analizzare l'enorme mole di articoli pubblicati nel campo della genomica e di suggerire quale gene poteva essere responsabile di una determinata malattia.
Gli attuali motori di ricerca semantici sono in grado di leggere l'enorme mole di articoli scientifici generati e portare all'attenzione del ricercatore notizie e ricerche che potrebbero sfuggirgli e persino suggerire spunti di ricerca mettendo in relazioni le evidenze emerse.
È una metodologia di ricerca molto attiva in molti campi dalla medicina alla matematica.
Tuttavia questa straordinaria opportunità non deve essere considerata l'unica via percorribile.
Bisogna affidarsi a tutto ciò con estrema cautela perché la sua capacità non è illimitata.
Non tutta l'informazione utile è infatti raggiungibile attraverso questi strumenti.
Oggi, inoltre, molti articoli dichiarano che gli scienziati saranno a breve obsoleti e che le macchine sono già in grado di estrarre regolarità dai dati(anche immagini), di formulare ipotesi e provarne la validità.
Kevin Schawinski, un astrofisico, ha catalogato le galassie in base alla loro forma ed ha realizzato un software in grado di aiutare gli astronomi in questo compito.
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