Intorno all'anno Mille tra le decine di attività di intellettuali poliedrici e cosmopoliti trovano dibattito molte questioni del sapere scientifico e tecnologico destinate a influenzare le epoche successive.
Una di queste ultime riguarda proprio il digitale o, meglio, le basi teoriche e fisiche del moderno computing.
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La "indignatio" di Beda rappresentata nel De Numeris di Rabano Mauro https://vulvino.wordpress.com |
In una di queste, il De ragione temporum, nel capitolo intitolato De computo del loquela digitorum questo studioso metteva a punto un codice dattilonumerico per rappresentare un sistema di calcolo "digitale", ossia con le dita(dal latino digitus, "dito").
Sembra che la tecnica del calcolo con le dita, o indignatio, esistesse già nell'antico Egitto.
Da lì si sarebbe diffusa poi nell'occidente greco-romano e nell'oriente persiano.
Al modello dell'indignatio si è poi ispirato, nell'Alto Medioevo, Beda che, con il suo codice, consegna all'Europa medievale, ed all'intera storia europea successiva, il sistema del calcolo digitale.Tale tecnica verrà poi ripresa nel X e nel XV secolo diffondendosi anche durante il periodo del Rinascimento.Come si vede dalla figura, in tale tecnica non viene semplicemente associata la quantità di oggetti alla corrispondente quantità di dita, poiché ogni cifra viene rappresentata attraverso una combinazione diversa delle dita stesse, che possono essere estese o piegate.Siamo appunto di fronte ad un calcolo, non soltanto ad un conto.
Nell'età moderna:
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Esemplare di Pascalina https://screpmagazine.com |
Nel 1623 venne inventata una macchina calcolatrice da Schickhard poi ripresa nel 1640 da Pascal con l'invenzione della Pascalina.
È il 1702 l'anno più importante perché qua Leibniz sviluppò la logica come disciplina matematica e formale con i suoi scritti sul sistema numerico binario.
Nel suo sistema l'uno e lo zero rappresentano i valori vero e falso o gli stati on e off così come li consideriamo ancora oggi.
Sitografia:
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https://it.wikipedia.org
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