martedì 9 giugno 2020

STEP#25 Il passo finale

Siamo giunti alla fine di questo lungo viaggio...
Lo scopo di questo blog era effettuare un approfondimento sotto diversi contesti riguardo al termine "digitalizzare": da argomenti storici, fino ad argomenti futuri.

Tutto è iniziato cercando la definizione e l'etimologia di questo verbo così attuale che, però, spesso non viene inteso col suo vero significato.
Abbiamo visto cosa vuol dire digitalizzare qualcosa tramite esempi come quelli sul suono e sulle immagini su cui addirittura è nata un'arte e ne abbiamo ricercato l'evoluzione nel corso della storia proponendo anche una possibile origine della parola con un piccolo racconto.
Attraverso un disegno si è poi cercato di rappresentare il termine nel modo a noi più congeniale per poterlo visualizzare.
Abbiamo fatto una ricerca su come si sia sviluppato il concetto del termine nel corso della storia.
Ci sono stati riferimenti alla mitologia dove si è vista un'influenza orientale, in seguito si è passati ad uno studio nel mondo antico con il ritrovamento dei Quipo peruviani, una forma di linguaggio digitale ancora a noi segreto, e ancora lo sviluppo in epoca Medievale per poi passare agli ultimi secoli con lo studio del Settecento, Ottocento e Novecento, dove via via il significato attuale è emerso in misura sempre maggiore, soprattuto con la meccanizzazione dei sistemi di produzione con modelli simili al telaio Jacquard, che, appunto, presentava già un linguaggio informatico dietro, come quello dei nostri giorni.
Piano piano siamo arrivati ad oggi con un'analisi letteraria tramite il romanzo sul Cyberspazio, o ancora, con i saggi degli ultimi anni come quello di Baricco, dove si tratta in modo critico l'era che stiamo vivendo in quanto risulta ancora incerto fin dove potrà portarci.
L'analisi letteraria, però, non si interrompe qui perché abbiamo anche visto lo sviluppo della digitalizzazione in ambito poetico, non tanto trovato come argomento chiave dei componimenti.
Si è visto piuttosto come gli strumenti digitali possono aver cambiato il modo di far poesia e di diffondere i testi con le figure dei Poetuber.
Abbiamo trattato il mondo d'oggi e come questo risulta quasi tutto digitalizzato con le pubblicità, la musica digitale, e ancora come ritroviamo i suoi sviluppi nella cinematografia dove il mondo digitale prende sempre più piede tra gli argomenti trattati.
Inoltre, abbiamo analizzato uno dei tanti problemi che questo sviluppo digitale ha portato come conseguenza, ovvero il furto d'identità, ma, d'altro canto, abbiamo anche studiato come potrà la digitalizzazione, tramite l'intelligenza artificiale, migliorare ulteriormente i sistemi produttivi se non la qualità della vita o la ricerca scientifica, ed in particolare nella ricerca di nuovi materiali oltre al diffusissimo Silicio che negli ultimi dispositivi si è già cercato di sostituire.
Abbiamo toccato anche uno degli argomenti chiave di questo periodo, ovvero quali benefici in questo mondo porterà la pandemia di Covid-19 grazie ai necessari ed immediati sviluppi dei diversi settori di qualsiasi genere per non fermarsi e continuare ad andare avanti tramite sistemi a distanza.
Oltre a quanto già citato in precedenza abbiamo voluto individuare una figura capace di rappresentare il mondo digitale trovandola nel fondatore della Apple, Steve Jobs, capace di rivoluzionare la società sotto il punto di vista della tecnologia e nello scambio delle informazioni.
Abbiamo provato a descrivere una possibile invenzione futura come il V-Message con il relativo volantino ma ancora da non dimenticare l'analisi di uno dei migliaia brevetti oggi presenti riguardo i tanti sistemi brevettati sulle nuove tecnologie così come la possibilità di creare un'abbecedario trovando una parola per ciascuna lettera dell'alfabeto.
Abbiamo infine concluso questo viaggio creando una mappa concettuale, individuando tutti gli argomenti più importanti che girano intorno alla digitalizzazione e, ora, con questa piccola descrizione del blog possiamo dire di aver concluso questo lungo percorso.








venerdì 5 giugno 2020

STEP#24 Le tappe della digitalizzazione




Link Correlati:

STEP#23 V-Message

Presento il volantino pubblicitario dell'invenzione relativa allo STEP#22

Volantino dell'invenzione futuristica(V-Message)

STEP#22 Un'invenzione futura

Oggi parleremo di una possibile invenzione futura riguardo al mondo digitale.
Stiamo parlando di quello che io chiamerei V-Message o V-Call( messaggio virtuale o chiamata virtuale).
Dovrebbe essere uno strumento capace di realizzare messaggi vocali o ancora chiamate(come già siamo soliti effettuare con app come Whatsapp, Instagram...) ma capace anche di proiettare la persona attraverso il dispositivo stesso così da vederla virtuale.
In poche parole si tratta di realtà aumentata, uno scenario reale inserito nell'ambiente mediante un piccolo proiettore 3D, ovvero in tre dimensioni.
Il tutto consisterebbe in una rappresentazione digitale di un individuo o un animale, che vengono proiettati tramite immagini tridimensionali realizzate con fasci di luce laser.
Chiaramente, è necessario registrare le immagini tridimensionali scattate da una serie di fotocamere ad alta risoluzione(già preesistenti nel dispositivo) che riprendono da varie angolazioni, dopodiché gli scatti sono processati per creare l'effetto 3D e la sensazione di movimento verrebbe data dal continuo refresh e dalla continua sovrapposizione delle inquadrature catturate.
Come inoltre già fanno i nostri attuali smartphone, si andrebbero poi anche a catturare i vari suoni con sistemi di digitalizzazione, così da creare messaggi o chiamate come se stessimo realmente parlando con la persona visualizzata.


Futura telepresenza

Riproduzione virtuale 3D tratta dal film Iron Man


venerdì 29 maggio 2020

STEP#21 Un brevetto

Oggi il 25% dei brevetti proviene dal mondo dell'industria 4.0 e della digitalizzazione.
Vengono forniti continuamente e costantemente innovazioni, in particolare nell'ambito delle tecnologie digitali.
Ho deciso così di riportare un dei tanti brevetti chiamato "Electronic still video camera with direct PC compatible digital format output".
Questo brevetto venne depositato nel 1993 da Mark K.Roberts, Matthew A.Chikovski e Jerry A.Speasl.
Il brevetto proponeva una fotocamera elettronica comprendente un obiettivo, un otturatore e un sistema di controllo dell'esposizione, un circuito di controllo della messa a fuoco e della portata, un dispositivo di immagine a stato solido che incorpora un dispositivo di accoppiamento di carica attraverso il quale viene messa a fuoco un'immagine, un'unità di controllo digitale, un convertitore da analogico a digitale per convertire i segnali di immagine analogica nei loro equivalenti digitali, un buffer di pixel per raccogliere una riga completa dell'equivalente digitale di un'immagine, un frame buffer per la raccolta di tutte le righe e un algoritmo di compressione e decompressione di immagini digitali.
Immagine 1 del progetto US5576757A, United States

L'invenzione di tale progetto inoltre, presentava diversi scopi: fornire una fotocamera digitale con compressione dell'immagine selezionata dall'operatore in una pluralità di formati di dati digitali; fornire una fotocamera fissa elettronica che fornisca file di immagini digitali per incorporazione immediata e diretta nell'elaborazione di testi popolare; fornire una fotocamera che può registrare e archiviare fermi immagine compressi in una memoria digitale inservibile in un PC; creare una fotocamera in grado di catturare rapidamente una serie di immagini automaticamente e singolarmente.

STEP#20 Un materiale - Il Silicio

Oggi parleremo di uno dei materiali principali che vengono utilizzati nella realizzazione dei mezzi digitali: il Silicio.
Questo materiale sta alla base della progettazione di microprocessori, memorie non volatili, memorie DRAM e CCD sensori di immagine che sono gli elementi essenziali per la digitalizzazione delle informazioni.
Il silicio prima di tutto ha un certo numero di proprietà che lo rendono inusuale tra le sostanze chimiche.
Esso risulta infatti essere un metalloide ovvero ha proprietà simili a quelle dei metalli, senza tuttavia esserlo totalmente.
Può condurre elettricità come i metalli, ma è meno atto a farlo. Questo è particolarmente importante perché quando attiviamo un computer i microchip devono far passare elettricità solo attraverso alcuni tipi di transistor e non a tutti indiscriminatamente.
Ma ora illustriamo il vero motivo per il quale questo venga scelto, piuttosto che altri materiali come il germanio.
Come prima cosa è un materiale facilmente reperibile in natura, quindi piuttosto economico. Infatti, il silicio è uno degli elementi più comuni nell'universo.
Inoltre può funzionare in un intervallo di temperature molto ampio e può essere legato ad altri elementi chimici che sono necessari per il funzionamento dei microprocessori.
I piccoli transistor oggi utilizzati, hanno ancora inoltre la necessità di dirigere il flusso di elettricità con precisione e la versatilità del silicio lo rende la scelta più naturale.
Tuttavia, anche se presenta tutte queste varie proprietà, negli ultimi anni si sta cercando una via alternativa a questo materiale, perché nonostante sia il migliore per la versatilità, in un futuro con chip e transistor sempre più piccoli e veloci, per la sua bassa conducibilità elettrica, ci potrebbe essere la richiesta di nuovi materiali.

Microprocessore in un circuito
https://it.depositphotos.com



Sitografia:
https://www.ilsapere.org

mercoledì 27 maggio 2020

STEP#19 Intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale sta determinando un'ulteriore significativa evoluzione nei sistemi a supporto dei ricercatori e del metodo scientifico.
I paradigmi di AI consentono di realizzare macchine in grado di ragionare, percepire la realtà, imparare da esempi e clusterizzare i dati e le informazioni.
Già da dieci anni un programma di AI è in grado di analizzare l'enorme mole di articoli pubblicati nel campo della genomica e di suggerire quale gene poteva essere responsabile di una determinata malattia.
Gli attuali motori di ricerca semantici sono in grado di leggere l'enorme mole di articoli scientifici generati e portare all'attenzione del ricercatore notizie e ricerche che potrebbero sfuggirgli e persino suggerire spunti di ricerca mettendo in relazioni le evidenze emerse.
 È una metodologia di ricerca molto attiva in molti campi dalla medicina alla matematica.
Tuttavia questa straordinaria opportunità non deve essere considerata l'unica via percorribile.
Bisogna affidarsi a tutto ciò con estrema cautela perché la sua capacità non è illimitata.
Non tutta l'informazione utile è infatti raggiungibile attraverso questi strumenti.

Oggi, inoltre, molti articoli dichiarano che gli scienziati saranno a breve obsoleti e che le macchine sono già in grado di estrarre regolarità dai dati(anche immagini), di formulare ipotesi e provarne la validità.
Kevin Schawinski, un astrofisico, ha catalogato le galassie in base alla loro forma ed ha realizzato un software in grado di aiutare gli astronomi in questo compito.
https://www.agendadigitale.eu


Sitografia:
https://www.agendadigitalet.eu


STEP#18 Furto d'identità

Oggi parliamo di uno dei furti digitali più importanti avvenuto negli ultimi anni:Yahoo Data Breach
La vicenda risale a circa due anni fa, quando Yahoo ha reso noto di aver subito il più colossale "data breach" mai ricordato prima.
Nelle comunicazioni agli utenti infatti ha infatti ammesso che più di 500 milioni di profili di ignari utenti sono stati violati da hackers.
Gli account violati includerebbero nomi, indirizzi numeri di telefono, date di nascita, password e, in alcuni casi, anche domande di sicurezza.
La digitalizzazione delle nostre informazioni personali, se da un lato facilitano la nostra esistenza, permettendoci di compiere transazioni economiche e finanziare dall'altro ci espongono ad eventualità sconosciute fino ad un passato recente.
Le nostre informazioni personali potrebbero finire nelle mani sbagliate e causarci danni di immagine.
Il furto di identità è un illecito insidioso e, soprattutto, molto sottovalutato.
Infatti risulta difficile da prevenire e c'è ancora troppa scarsa informazione e poca normativa in merito.
In Italia si sono verifica negli ultimi anni circa 25.000 casi di furto d'identità per un valore di 20 milioni di euro.
Quello alla protezione dei propri dati personali è un diritto fondamentale che attribuisce ad ogni individuo il diritto di pretendere che l'utilizzo dei propri dati personali si svolga nel rispetto dei suoi diritti e delle sue libertà personali nonché della sua dignità.
C'è ancora molta strada da percorrere al fine di garantire la massima tutela del consumatore, il quale molto spesso viene qualificato come l'unico responsabile del danno subìto per ingenuità e mancata conservazione delle proprie carte di credito o per apertura di una mail pericolosa.
È un percorso lungo quello da effettuare in quanto abbiamo di fronte una enorme ingegnosità criminale.
https://fastweb.it

martedì 19 maggio 2020

STEP#17 Un Abbecedario

A come Algoritmo
B come Big Data
C come Cybersecurity
D come Digital Trasformation
E come Evoluzione
F come Fintech
G come Google
H come HTTP
I come Intelligenza artificiale
L come LaBrooy
M come Modem
N come Nanotecnologie
O come Open Innovation
P come Parallels worlds
Q come Quipo
R come Robotica
S come Social Media
T come Turing
U come User Experience
V come Virtual Classroom
Z come Zuckemberg

venerdì 15 maggio 2020

STEP#16 Steve Jobs

Oggi ci occuperemo di uno dei principali protagonisti della digitalizzazione, Steve Jobs.
Steve Paul Jobs, meglio noto come Steve Jobs, nacque a San Francisco nel 1955 ed è stato un imprenditore, informatico e inventore statunitense.
È stato tra i primi a intuire la potenzialità del mouse e dell'interfaccia grafica basata sull'impiego di icone e di finestre per menù a tendina.
Il 1°aprile 1976 insieme all'amico Wozniek, fonda la Apple Computer.
Steve Jobs mostra il Macbook Air
Expo 2008, San Francisco
Tra gli avvenimenti più importanti nella crescita della sua azienda, ricordiamo quando nel 1984 Apple produsse un personal computer compatto e dotato di un nuovo sistema operativo a interfaccia grafica: l'Apple Macintosh.
Fu una data importante perché in seguito ai bassi livelli di vendita, decise di fondare una nuova società abbandonando la Apple, la NeXT Computer, e solo dopo diversi anni ritornerà qui dopo essere stato contattato direttamente dalla Apple.
Jobs lanciò l'iMac, un modello di personal computer all-in-one, cioè comprendente schermo e le altre componenti nello stesso telaio del computer e così facendo la Apple rientrava nel mercato dei prodotti di massa.
Nel 2001 presentò l'iPod, il lettore di musica digitale.
Un paio di anni più tardi ecco iTunes, il negozio virtuale dove si possono comprare i dischi:le canzoni si "scaricano" dal web con il computer.
Dopo aver superato un problema al pancreas, ritornando sugli affari decide di rilanciare l'iPod, le cui vendite andavano alla grande, convincendo i suoi di Apple che un iPod capace anche di telefonare avrebbe fatto il botto.
Nel 2007 così, Apple mise in commercio un nuovo prodotto, l'iPhone, uno smartphone con lo schermo multi-touch, con il quale pose le basi per l'ingresso di Apple nel settore della telefonia mobile.
Proprio quest'ultima invenzione può essere considerata tra le tecnologie digitali più importanti.
Con la guida di Jobs, la Apple ha continuato a produrre a commercializzare Mac OS X, Mac, iPod, iPhone e iPad, prodotti che portarono l'azienda a divenire un punto di riferimento nel campo dell'elettronica di consumo.
Morì, dopo diversi congedi medici, nella sua casa a Palo Alto in California il 5 ottobre 2011, a 56 anni.

STEP#15 Nel Novecento

Atanasoff Berry Computer, 1939
https://it.wikipedia.org

Nel Novecento troviamo come evento importante per la digitalizzazione l'invenzione del computer, destinata in un primo momento all'elaborazione dei dati, privo di capacità decisionale o discrezionale, che compie determinate operazioni secondo procedure o programmi.
Prima di parlare del primo vero e proprio computer elettronico, occorre citare alcuni progetti e invenzioni degli anni precedenti.
Nel 1932 troviamo il Memex, un progetto di archiviazione di Banner Bush mai realizzato che sarebbe dovuto essere un sistema nel quale un singolo individuo avrebbe potuto registrare i propri libri, in un proprio archivio e le proprie comunicazioni.
Troviamo nel 1938/1939 due calcolatori meccanici: la "Bomba" polacca progettata nel 1932 e realizzato nel 1938 da Rejewski per decifrare i messaggi tedeschi prodotti dalla macchina Enigma di Arthur Scherbius; lo Z1 di Konrad Zuse realizzata nel 1939, un calcolatore basato sul sistema binario e programmabile che presentava una  struttura molto simile a quella degli attuali calcolatori.
Una delle invenzioni più importanti viene realizzata però, nel 1939 dal Dr. John Vincent Atanasoff e Clifford E. Berry: il primo computer digitale completamente elettronico noto come ABC.
Vennero  qui introdotto i numeri binari in un computer digitale, le memorie e una separazione tra dati e istruzioni.



Lo Zuse Z3 al Deutsches Museum di Monaco
https://it.wikipedia.org
Se questo fu il primo computer totalmente elettronico, il primo digitale completo può essere considerato lo Z3, realizzato nel 1941 in Germania da Konrad Zuse(già inventore dello Z1).
Questo fu il primo computer automatico e programmabile, più veloce dei precedenti e in grado di eseguire calcoli più complicati.
Fu però un'invenzione che passò inosservata: c'era da fare la guerra e un computer non sembrava essere così di aiuto.
Così la stessa guerra trovò il modo di farlo fuori, distruggendolo con i bombardamenti, prima ancora che il mondo potesse conoscere quello che questo ingegnere era riuscito a realizzare.


Sitografia:
https://www.wired.it
https://it.wikipedia.orgStoriadelcomputer

venerdì 8 maggio 2020

STEP #14 Nell'Ottocento

Nell'Ottocento troviamo come evento importante riguardo allo sviluppo della digitalizzazione  la pubblicazione nel 1854 dell'algebra Booleana di George Boole nel quale racconta di un sistema per trattare ogni relazione logica con l'utilizzo di formule algebriche.
Le operazioni(come l'addizione, la sottrazione e la moltiplicazione) vengono sostituite con valori di congiunzione, disgiunzione e negazione, mentre gli unici numeri utilizzati, 1 e 0, assumono rispettivamente i significati di vero e falso.
Da questo momento inoltre, saranno inventati i primi dispositivi meccanici guidati da un pattern binario.

La rivoluzione industriale invece come sappiamo portò alla meccanizzazione molte attività come la tessitura tra le prime.
Troviamo così ad esempio le schede perforate nel telaio di Joseph Marie Jacquard del 1801, dove un buco nella scheda indicava un uno binario e di conseguenza un punto non perforato indicava lo zero binario.
Questo telaio fu molto lontano dai moderni calcolatori, ma dimostrava come le macchine potessero essere guidate da un sistema binario.
Telaio di Joseph Marie Jacquard
https://it.wikipedia.org
Abbiamo ancora nell'Ottocento un avvenimento importante per la storia dei moderni computer.
Tutto iniziò infatti da Charles Babbage quando nel 1833 concepì il progetto della sua macchina.
Essa avrebbe avuto la stessa flessibilità dei calcolatori moderni, senza la loro velocità: sarebbe stata in grado di eseguire tutte le operazioni aritmetiche, avrebbe immagazzinato informazioni fruibili successivamente, grazie ad un meccanismo di leve e ingranaggi e sarebbe stato il primo esempio di macchina con un'unità di memoria ed un'unità di calcolo.
Tuttavia non fu mai realizzata e bisognerà aspettare diversi anni per arrivare alla creazione del primo vero computer.
Macchina analitica di Charles Babbage
https://www.milanoplatinum.com
Qui sopra troviamo la macchina analitica di Babbage che sarà utilizzata come modello, per lo schema utilizzato nel funzionamento, per la realizzazione del primo computer.

Sitografia:
https://it.wikipedia.org
https://www.milanoplatinum.com

STEP #13 Nel Settecento

Il Settecento nel campo della digitalizzazione può essere visto come un secolo di sperimentazioni nel tentativo di costruire macchine capaci di sfruttare il sistema numerico binario scoperto da Leibniz nei primi anni del secolo.
Tra i tentativi più importanti troviamo quello nel 1709 di Giovanni Poleni.
Egli inventò la sua macchina dopo aver letto quelle progettate da Pascal e Leibniz e ne costruì un esemplare in legno, posto su un telaio anch'esso in legno.
La macchina era in grado di effettuare sia operazioni di addizione e di sottrazione(come la Pascalina) ma anche quelle di moltiplicazione e divisione(come quella di Leibniz). 
Il non corretto funzionamento della macchina, tuttavia, portò un giorno Poleni a distruggerla.
Un'altra macchina venne progettata da Jacob Leupold oggi considerato  uno dei primi ingegneri moderni.
Ci ha lasciato un'opera monumentale in sette volumi Theatrum machinarum nella quale descrive oltre alle diverse teorie ella meccanica e dell'idraulica, le macchine del tempo e nell'ultimo volume in particolare, il funzionamento proprio delle macchine aritmetiche.
Macchina aritmetica di Giovanni Poleni
https://commons.wikimedia.org

Sitografia:
http://s192722g.blogspot.com
http://www.lombardiabeniculturali.it

domenica 3 maggio 2020

Musica Digitale

L'evoluzione tecnologica e tutto ciò che di digitale  e è derivato, ha generato effetti rivoluzionari nella società moderna, forse come on mai nella  storia del'umanità.
Dagli anni del suono analogico è cambiato  il modo di fare musica per gli artisti, di usufruirne per gli ascoltatori e nel modo di diffonderla.
Musica digitale "generazione 2.0"
https://www.cattolicanews.it/manager-musicale-generazione-2-0
Quando parliamo di musica digitale si intende una qualsiasi composizione musicale convertita in un segnale digitale.
Per ottenere la Conversione, il segnale audio prelevato da un microfono e trasformato in un equivalente  segnale elettrico, viene inviato a un convertitore analogico-digitale, un dispositivo elettronico che provvede a generare un flusso di dati digitali, rappresentanti il segnale audio originale.
Il flusso di dati digitali può essere semplicemente registrato sotto forma di file su un nastro magnetico, hard disk o disco ottico.
Il file digitale registrato può essere sottoposto a un successivo trattamento di compressione: questo passaggio, a seconda del sistema di compressione utilizzato, può comportare una perdita irreversibile di dati oppure no che comunque già avviene durante la fase di conversione.
Questa perdita è ridotta al minimo grazie all'utilizzo di algoritmi molto efficienti capaci di eliminare una piccola parte dei dati raccolti.
Il vantaggio principale della musica digitale consiste nella possibilità di copiarla in modo facile e rapido per un numero indefinito di volte, senza mai alterarne il segnale di partenza ma proprio queste possibilità hanno creato problemi riguardo i diritti di autore che si cerca di superare tramite sistemi di crittografia.

Sitografia:
https://it.wikipedia.org
https://blog.landr.com
https://www.pirelli.com

venerdì 1 maggio 2020

STEP #12 Nella storia medievale e moderna

Nell'alto Medioevo:
Intorno all'anno Mille tra le decine di attività di intellettuali poliedrici e cosmopoliti trovano dibattito molte questioni del sapere scientifico e tecnologico destinate a influenzare le epoche successive.
Una di queste ultime riguarda proprio il digitale o, meglio, le basi teoriche e fisiche del moderno computing.
La "indignatio" di Beda rappresentata nel De Numeris di Rabano  Mauro
https://vulvino.wordpress.com
Nel VII secolo d.C, vive ed opera un monaco benedettino, Beda, autore di opere storiche, letterarie e scientifiche.
In una di queste, il De ragione temporum, nel capitolo intitolato De computo del loquela digitorum questo studioso metteva a punto un codice dattilonumerico per rappresentare un sistema di calcolo "digitale", ossia con le dita(dal latino digitus, "dito").
Sembra che la tecnica del calcolo con le dita, o indignatio, esistesse già nell'antico Egitto.
Da lì si sarebbe diffusa poi nell'occidente greco-romano e nell'oriente persiano.
Al modello dell'indignatio si è poi ispirato, nell'Alto Medioevo, Beda che, con il suo codice, consegna all'Europa medievale, ed all'intera storia europea successiva, il sistema del calcolo digitale.Tale tecnica verrà poi ripresa nel X e nel XV secolo diffondendosi anche durante il periodo del Rinascimento.Come si vede dalla figura, in tale tecnica non viene semplicemente associata la quantità di oggetti alla corrispondente quantità di dita, poiché ogni cifra viene rappresentata attraverso una combinazione diversa delle dita stesse, che possono essere estese o piegate.Siamo appunto di fronte ad un calcolo, non soltanto ad un conto.


Nell'età moderna:
Esemplare di Pascalina
https://screpmagazine.com
Prime invenzioni basate su un sistema di numerazione binaria invece, possiamo ritrovarle subito dopo l'invenzione delle scale logaritmiche perché a partire da questa iniziarono tutta una serie di sviluppi negli strumenti di calcolo.
Nel 1623 venne inventata una macchina calcolatrice da Schickhard poi ripresa nel 1640 da Pascal con l'invenzione della Pascalina.
È il 1702 l'anno più importante perché qua Leibniz sviluppò la logica come disciplina matematica e formale con i suoi scritti sul sistema numerico binario.
Nel suo sistema l'uno e lo zero rappresentano i valori vero e falso o gli stati on e off così come li consideriamo ancora oggi.



Sitografia:
https://vulvino.wordpress.com
https://it.wikipedia.org

venerdì 24 aprile 2020

STEP #11 L'eredità del Coronavirus: responsabilità e digitalizzazione

Il post di oggi sarà su un tema di attualità.
Mi riferisco allo sviluppo che ha permesso la pandemia di Covid-19.
Ancora oggi non sappiamo precisamente da dove questo virus sia stato generato e forse mai lo sapremo ma la sua pericolosità ha permesso un'avanzata tecnologica e digitale, soprattutto per il nostro paese, che probabilmente senza virus sarebbe avvenuta nel giro di qualche anno.
Cellula Covid-19
http://www.salute.gov.it
È proprio sul fronte della digitalizzazione che si apre un'importante area di eredità culturale.
L'emergenza ha messo in evidenza la rete digitale che accompagna la configurazione sociale del XXI secolo.
Sono state valorizzate le pratiche digitali e ampliati i raggi di estensione istituzionale e amministrativo.

Smart Working
https://qds.it

Primo fra tutti gli sviluppi ritroviamo lo smart working ovvero " il lavoro a distanza" che è il primo immediato vantaggio che ha permesso a molti lavoratori di lavorare da casa senza la necessità di andare nel luogo di lavoro.
In particolare lo smart working propone l'autonomia nelle modalità di lavoro e propone sia il lavoratore stesso a gestire i propri orari senza alcuna postazione e orari fissi e che quindi aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro favorendo al contempo la crescita della propria azienda.





Di uguale importanza ritroviamo ancora gli sviluppi dei sistemi della didattica a distanza.


Didattica a distanza
https://www.orizzontescuola.it
Scuole, università, atenei nazionali ed internazionali si sono dovuti attrezzare in fretta e furia per far fronte all'emergenza coronavirus e non far perdere preziose ore di lezione agli studenti.
Il significato di "didattica a distanza" è facilmente intuibile.
Alunni e docenti interagiscono virtualmente tramite la creazione di aule web e attraverso la distribuzione di materiale scaricabile online.
Ha lo scopo fondamentale di non interrompere la formazione in situazione come quella che stiamo affrontando a seguito del decreto che invita tutti a restare a casa.
Il Miur ne ha anche dato una definizione:<< La didattica a distanza, in queste difficili settimane, ha avuto e ha due significati: da un lato, sta servendo a mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combattendo il rischio di isolamento e di demotivazione. Dall'altro lato, è essenziale per non interrompere il percorso di apprendimento. >>

QR-code sviluppato in Cina
https://www.repubblica.it


Ma gli sviluppi fin qui citati non sono ancora tutto.
In Cina, Alibaba e Tencent hanno sviluppato un sistema di classificazione sanitaria, basato su QR code colorati, che segue quotidianamente milioni di persone.
Si è sviluppata un'applicazione per smartphone che assegna un codice Qr di tre colori - verde, giallo o rosso - sulla base degli spostamenti delle persone e delle loro condizioni di salute pregresse.
Solo le persone a cui è stato assegnato il codice verde possono muoversi sul suolo pubblico.



Sicuramente quindi il virus ha dato e ancora sta dando uno sviluppo nell'ambito della digitalizzazione di attività di diversi settori che forse saprà dare ancora innovazioni e nuove tecniche che potrebbero rientrare in futuro nelle nostre attività quotidiane.
Potrebbe aver rivoluzionato il lavoro con questo che permetterebbe a ciascun dipendente di poter gestire da solo il suo tempo senza troppe regole lavorative da rispettare o rendere più facili le interazioni a distanza tra studenti degli atenei che presentano alunni proveniente da tutte le parti del mondo o anche potrebbero facilitare conferenze lavorative per cui oggi per svolgerle dovremmo fare viaggi fin troppo lunghi.
I benefici quindi sono tanti per la società, sicuramente quando tale virus sarà scomparso non tutti continueranno con questi mezzi ma una percentuale sostanziale dello spostamento digitale rimarrà.
Non tutti continueranno a lavorare a distanza da casa o a sostituire le serate nei comuni pub o agli aperitivi con Netflix, tuttavia molti processi comuni si sposteranno sicuramente nello spazio digitale e e sempre più persone diventeranno ancor più dipendenti da Internet.


venerdì 17 aprile 2020

STEP #10 Nel Cinema

Riporto qui una scena relativa  e un trailer che riprendono l'azione del verbo "digitalizzare" da cui possiamo capire come oggi tutta la nostra conoscenza risiede in un semplice  schermo, tutte le informazioni sono conservate in una serie di 0 e 1 infiniti.
I diversi dispositivi conoscono la nostra immagine, i nostri movimenti e i nostri dati ma stanno persino arrivando ad avere emozioni e occhi(le fotocamere) tali da confondere la vita reale da quella virtuale.

La scena qui tratta è del film "Snowden" che ha per protagonista un tecnico informatico ex dipendente della Central Intelligence Agency(CIA) responsabile della rivelazione di informazioni segrete governative su programmi di intelligence, tra cui il programma di intercettazioni telefoniche.
                                                                                 "Snowden"-clip-LA SCOPERTA DELLA VERITÀ
                                                                                                      https://www.youtube.com

Il video qui proposto invece è il trailer del film "Lei".
"Lei" descrive un futuro prossimo, non troppo lontano, nel quale i computer hanno un ruolo di primissimo piano nella vita delle persone.
Tuttavia, l'uscita sul mercato di un nuovo sistema operativo provvisto di intelligenza artificiale, in grado perfino di apprendere ed elaborare emozioni, rivoluziona inaspettatamente il rapporto con la tecnologia.
                                                                                                     "Lei"- trailer 
                                                                                                    https://www.youtube.com

giovedì 16 aprile 2020

Il gioco dei cassetti

La rivoluzione digitale che viviamo oggi, forse è il tentativo di fuga dagli orrori del Novecento.
Una cesura netta con il passato che, però non è così semplice sostenere.
Strano secolo il Novecento.
Feroce, violento, tragico.
C'è chi dice che sia fatto di macerie. Nella prima metà la distruzione di due guerre mondiali; nella seconda culturali.
"The Game", Alessandro Baricco, Edizione 2018
https://www.einaudi.it
È proprio della rivoluzione digitale che si occupa Alessandro Baricco con il libro "The Game".
 intercettando moltissime delle riflessioni sulla cultura digitale.
Baricco non si limita però a fare lo storico. Commenta le conseguenze mentali che ne sono scaturite, le modifiche al nostro modo di essere umani.
Trent'anni di storia della tecnologia digitale che, partendo dai tecnici, ingegneri ha consegnato nelle mani delle persone strumenti che hanno aperto nuovi mondi.
Decide anche di adottare una prospettiva forte, inquadra il tutto in una storia lineare e coerente.
Un'interpretazione di tipo narrativo: ha delle cause, dei protagonisti, un metodo e uno scopo.

Riporto allora un passo del suo libro conosciuto come "Il gioco dei cassetti", dove chiaramente possiamo individuare il mondo d'oggi, come funziona il trasferimento della conoscenza, dei dati e delle informazioni.

"Qualsiasi cosa sia il Web, Berners-Lee lo inventò facendo tre mosse precise. La prima nasce da una domanda: se con Internet posso mettere in comunicazione tutti i computer del mondo, perché accontentarmi di così poco? Mi spiego.Immaginate il computer sulla scrivania del professor Berners-Lee e poi immaginatevi lo studio dove è messa quella scrivania. Bene. Adesso guardatevi intorno, vedrete certamente dei mobili, apriteli e concentratevi sui cassetti, molti cassetti, forse un centinaio di cassetti, tutti pieni di roba, progetti, idee, appunti, foto delle vacanze, lettere d'amore, ricette mediche, CD dei Beatles, annate dei fumetti Marvel, tessere del cineforum, vecchi estratti conto.E ora chiedetevi: perché non entrare direttamente in quei cassetti? Possibile che io possa solcare migliaia di chilometri(migliaia!) e poi, arrivato a due metri da quel cassetto(due metri!), non ci possa entrare perché mi fermo nel computer del professore? " [...]
[...]"Non è naturalmente costretto ad aprirmeli tutti, sceglie lui quali rendermi disponibili, ma quando li sceglie allora si applica a dar loro una struttura tale che io possa raggiungerli, e vederli, e girarci dentro e perfino portarmi via quello che mi interessa. Come fa? Duplica il contenuto di quei cassetti in tante rappresentazioni digitali che colloca in un posto che chiama, con sublime semplicità, posto: o per meglio dire sito. Un sito Web. Lo immagina come un albero che si allarga coi suoi rami nello spazio: ogni foglia è una pagina, una pagina Web. Di cosa è fatto quell'albero? Rappresentazioni digitali, cioè testi, immagini, suoni che, formattati in linguaggio digitale, vengono stoccati nel computer. Una volta li davanti a loro si apre l'immane rete stradale di Internet. È usando quella rete che i cassetti del professor Berners-Lee, duplicati in rappresentazioni digitali, si mettono in movimento: e raggiungono me. Il mio computer." [...]

Per lettura integrale del passo:

Sitografia:

sabato 11 aprile 2020

STEP #09 La digitalizzazione e l'arte

A Vernacular of File Formats, Rosa Menkman, 2010, Stedelijk Museum Amsterdam
https://www.artribune.com
L'opera qui riportata, è un esempio di Digital Art.
La digital Art o arte digitale, è un'opera o una pratica artistica che utilizza la tecnologia digitale come parte del processo di creazione o della sua presentazione.
In quest'opera, del gruppo di ritratti intitolati "Vernacular of File Formats", Rosa Menkman vuole trasmettere una rottura di un flusso di informazioni o di significato all'interno dei sistemi di comunicazione(digitale) che sfocia in un incidente o in un errore percepito.
Sono analizzati gli errori della tecnologia multimediale che emergono quando si convertono i formati dei file.
Si tratta di compressioni, glitch, artefatti e selezioni.

STEP #08 I Quipo Peruviani come prima digitalizzazione

Secondi gli storici, già ai tempi degli Inca si è utilizzato un sistema di numerazione per rappresentare e tramandare informazioni come oggi siamo soliti fare con i nostri aggeggi tecnologici.
In realtà da quando sono stati trovati in una versione più semplificata nell'insediamento di Caral a Supe, in Perù, abitata tra il 3000 a.C. ed il 2000 a.C. si è dovuto ipotizzare che siano stati inventati molto tempo prima del periodi Inca.
Il Quipo(in lingua quechua) è un insieme di cordicelle annodate distanziate in modo sistematico tra loro e legate a una corda più grossa corte che le sorregge.
Nel dialetto della lingua quechua, questa parola significa "nodo".
Si crede che i quipos, scoperti in antichi insediamenti in Perù, fossero utilizzati per calcoli astronomici, fondamentali per la cultura inca, per formule magiche ma anche per descivere sommariamente avvenimenti storici ed economici.
Alcuni dati, non sono numeri, ma sono quello che chiamano etichette di numeri.

Il sistema Inca per le informazioni in Quipo, o corde annodate
http://truefantasy.altervista.org

Essi erano ugualmente composti di cifre, ma il numero risultante sembra fosse usato come un codice, così come noi usiamo numeri per riferirci a individui, posti o altro.
Vista la mancanza di contesto per i singoli quipo, è difficile accertare cosa possa significare ogni codice trovato.
Anche altri aspetti dei quipo  comunicavano informazioni, come il colore del codice, la posizione relativa delle corde, lo spazio e la struttura delle corde e delle sottocorde.
Secondo gli studi più recenti, gli Inca avrebbero usato il sistema a nodi non solo per registrare numeri, quindi non solo come semplici pallottolieri, ma come rudimentale forma di scrittura, per ricordare gli eventi del loro grande impero.

Il quipos non registrava le parole con segni grafici, ma piuttosto  con un sistema di codice binario tridimensionale, simile al linguaggio dei moderni computer.
Quando scriviamo qualcosa al computer, secondo il codice ASCII, scriviamo sequenze di otto zero e uno.
Le informazioni Inca appaiono invece codificate in sequenze di sette bit.

Sitografia:

mercoledì 8 aprile 2020

STEP #07 La poesia e il digitale

In ambito poetico, la parola digitalizzare ha trovato diffusione a partire dagli anni '50 del Novecento in seguito ai primi dispositivi che presentavano le caratteristiche proprie della digitalizzazione.

Un primo esempio di componimento a riguardo è di Walter Olivetti, autore di una raccolta di circa 80 componimenti, intitolato "L'era digitale" dove esprime l'idea che l'utilizzo di cellulari ha cambiato profondamente il modo di comunicare e di conoscerci fornendo l'accesso a una finestra che non era alla nostra portata:

Se mi guardo intorno,
c'è qualcosa di diverso, 
non voglio sentenziare
ma qualcosa è andato perso,
lo chiamano sviluppo,
il cammino del progresso,
lontano da un passato
rimpianto da me stesso

Impulsi luminosi
a frequenza irregolare
polarizzano gli sguardi
incollati a un cellulare,
rapiti dallo schermo,
un potente talismano,
di un mondo artificiale
custodito in una mano

Fonte di emozioni
dall'istinto vincolante,
uno svago illimitato,
ambiguo e disarmante,
una spirale di messaggi
e un'inconscia dipendenza
da impulsi vorticosi
 in pressante deferenza

È il tangibile passaggio
di quest'era digitale,
un treno in folle corsa
di un fenomeno sociale,
l'allarmante predominio,
ipotetica soltanto,
di non vedere il volto
di chi ti siede accanto




La poesia, che può apparire legata a mondi antichi e a mezzi superati come la carta, si sta sviluppando con nuove strade diventando "video-poesia" con la nascita dei cosiddetti Poetuber, il poeta su Youtube.
L'iniziatore di tale attività è il poetuber Angelo Vitale che già nel 1993 aveva pubblicato una raccolta di poesie intitolate 'Presuntuosi magmi' ma che devo 20 anni ha voluto intraprendere questa strada delle video poesie permessa dai nuovi strumenti di digitalizzazione.
Presso il suo canale, ha già pubblicato 34 componimenti dove cerca di spiegare il senso di questa idea di poesia che va incontro alla gente attraverso la multimedialità.
https://www.askanews.it
https://www.youtube.com

lunedì 6 aprile 2020

STEP #06 Vita nel Cyberspazio

Il Neuromante di Gibson è considerato il manifesto di un nuovo genere letterario, il cyberpunk, dove viene descritto un futuro assai realistico di impianti genetici e tirannia delle multinazionali, tecnologia terrificante e umanità morbosa.
Qua tutto viene gestito nel "cyberspazio" così da definito nel testo:
"Cyberspazio: un'allucinazione vissuta consensualmente ogni giorno da miliardi di operatori legali, in ogni nazione[...] Una rappresentazione grafica di dati ricavati dai banchi di ogni computer del sistema umano. Impensabile complessità. Linee di luce allineate nel non spazio della mente, ammassi e costellazioni di dati. Come luci di una città, che si allontanano..."
Neuromante, William Gibson, Edizione 1986
Neuromante

In questo capolavoro di fantascienza ci ritroviamo dunque in un mondo di delinquenza e di elevata tecnologia, di droghe e computer.
In questo mondo si muove Case, un tempo il migliore a muoversi nel "cyberspazio", dove frugava nelle banche dati di ricchissime multinazionali per rubare le informazioni richieste dai suoi mandanti.
Dopo aver cercato però di ingannare alcuni di loro, il suo sistema nervoso viene danneggiato in modo da non poter più entrare nel "cyberspazio".
Gli viene così offerta una nuova possibilità e rimane a lui sfruttarla a dovere...

Troviamo così definito invece il potere economico-finanziario:
"Il potere nel mondo di Case, significava il potere delle grandi compagnie. Lo zaibatsu, le multinazionali che plasmavano il corso della storia umana, avevano le antiche barriere. Visti come organismi, avevano raggiunto una specie di immortalità. Non si poteva uccidere uno zaibatsu assassinando una dozzina di dirigenti che occupavano i posti-chiave; ce n'erano altri che aspettavano di salire la scala, di occupare i posti rimasti liberi[...]"
O ancora troviamo un altro passo interessante:
"Una volta che ebbero steso i cavi secondo uno schema complicato, in base alle istruzioni di Molly, vi appesero dei fogli lavorati di plastica gialla. Mentre lavoravano, Case divenne un po' per volta consapevole della musica che pulsava costantemente attraverso l'ammasso. La chiamavano due, un sensuale mosaico che mescolava ampie biblioteche di musica pop digitalizzato. Era un culto, gli spiegò Molly, e dava il senso della comunità."

Sitografia:
https://it.wikipedia.orgNeuromante
https://www.libraccio.it

martedì 31 marzo 2020

STEP #05 Digitalizzare nella pubblicità

Oramai viviamo in un mondo digitalizzato e alcune pubblicità ne sono una prova.
 Esse sono sempre più presenti nella nostra vita, in quanto visibili in qualsiasi tipo di piattaforma e hanno esteso la loro influenza in tutti i settori.
Ogni giorno si sviluppano nuove tecniche per rendere la trasmissione delle informazioni più veloce, si sviluppano nuovi strumenti così come nuovi posti di lavoro.
Tutto è diventato più accessibile, tutto è nelle nostre mani, possiamo navigare ovunque e siamo tutti sempre connessi.
Risulta chiaro allora che la "digitalizzazione" sia molto favorita in quanto un processo in atto nell'attuale società e riguardante l'intera comunità.

Ecco alcuni esempi:

La campagna racconta il ruolo di Vodafone come partner tecnologico a fianco delle imprese per affrontare le sfide della trasformazione digitale grazie a soluzioni digitali  innovative e alla Giga Network di Vodafone.

                                                                            https://www.youtube.com

Il video proposto, invece propone la presentazione del più grande festival italiano digitale che ogni anno viene riproposto:il "Digitalmeet" che nel video trattato è quello del 2019.

lunedì 30 marzo 2020

STEP #04 Nella mitologia

La digitalizzazione, come sappiamo, ha modificato,e lo sta facendo ancora oggi, i modi di reperire informazioni e di fare conoscenza di dati.
L'obiettivo di fondo posto da alcune avanguardie negli anni trenta del secolo trascorso è stato quello di organizzare meglio la conoscenza, semplificando la selezione delle notizie in un mondo sommerso di informazioni.
Tramite infatti il sistema di numerazione binaria oggi sappiamo raccogliere documenti di testo, immagini, suoni e molto altro e li sappiamo trasmettere con dei semplici schermi.
La riflessione sul valore e la funzione della tecnica nel processo di acquisizione del sapere ha origini antichissime nella storia della cultura.


Nella Mitologia Cinese:
Un Bagua
Wikipedia
Nella mitologia cinese troviamo alcuni riferimenti alla cultura digitale nell'origine dei trigrammi dello Yin e dello Yang.
Bisogna in particolare far riferimento al Bagua: Ba significa otto, gua significa numero.
Il significato di bagua è dunque otto numeri.
È generalmente rappresentato con un Taijitu centrale, contornato da otto trigrammi dell'I Ching, allineati ciascuno ad un punto cardinale, formando un perfetto ottagono.
Le linee che costituiscono i trigrammi sono distinguibili in due tipi:

  • Linee intere: rappresentanti la polarità positiva, Yang
  • Linee spezzate:rappresentanti la polarità negativa, Yin
Ciascun trigramma è costituito da tre di queste linee, assemblate in otto diverse combinazioni.
Ciascun trigramma può essere a sua volta essere combinato con ognuno degli altri, dando origine a sessantaquattro gruppi di sei linee, i sessantaquattro esagerammi.
Questi costituiscono le basi del libro cinese dell'oracolo.
Oggi possiamo pensare ci sia un collegamento tra questi trigrammi e la cultura digitale per il modo in cui vengono memorizzati i dati e le informazioni nei diversi calcolatori: attraverso sequenze di zeri e uno di otto bit con combinazioni di massimo 64.
Così come nel Bagua troviamo la polarità positiva dello Yang e quella negativa dello Yin, nel mondo digitale abbiamo lo 0 che rappresenta  qualcosa di "spento/falso" e l'1 che rappresenta qualcosa di "acceso/vero".

Nella Mitologia Greca:
Prometeo ruba il fuoco, 1817,Heinrich
Friedrich Füger
Wikipedia

In ambito greco, l'indagine affonda le radici nel mito: fin da Esiodo, il titano Prometeo incarna la figura del sapiente, in virtù del possesso di numerose e multiformi tecniche(téchnai).
Ed è proprio la volontà di trasmettere ai mortali la conoscenza di tali téchnai, con l'intento di offrir loro i doni riservati solamente agli dei, a renderlo il detentore di un sapere senza confini.
L'episodio del furto del fuoco da parte di Prometeo, nel racconto mitologico, funge dunque da simbolo di un duplice progresso da parte del genere umano da cui non si può tornare indietro: l'affrancamento dal divino e la conquista degli strumenti che consentono di prevalere sulla natura.
Il concetto è ben espresso nella narrazione tragica di Eschilo, che rimarca il valore dell'azione salvifica di Prometeo per il miglioramento della condizione umana.
L'apprendimento delle arti e della tecnica ha infatti permesso agli uomini di comprendere segreti che in precedenza consideravano imperscrutabili e di passare ad un'era oramai propria dell'uomo da cui non si poteva ritirare.








Sitografia:
https://journals.openedition.org
https://cultura.biografieonline.it

giovedì 26 marzo 2020

STEP #02: Possibile origine del termine

Digitale o digitalizzare qualcosa, sono parole d’uso comune, di cui forse non comprendiamo completamente il senso.
Le usiamo come aggettivo e come sostantivo astratto, sappiamo in generale distinguere cosa è digitale e cosa non lo è, ma poco di più.
Proviamo ora a vedere una delle possibili creazioni di tale termine.
Si chiamava Chris Hetzel, un uomo come tutti gli altri, reduce dalla seconda guerra mondiale che nonostante gli avessero portato via i genitori, era riuscito a ripartire e a ricrearsi una vita diventando matematico all'Università di Princeton.
Dopo la creazione dei primi orologi da polso analogici,quelli con le tradizionali lancette, durante la prima guerra mondiale (gli ufficiali di tutti gli eserciti constatarono che durante una battaglia era più comodo dare uno sguardo al polso piuttosto che estrarre l'orologio dalla tasca) sentiva fosse arrivata l’ora di cambiare qualcosa.
Era stufo di vedere quelle lunghe lancette di plastica muoversi in un semplice quadrante di vetro.
Appassionato della matematica, un giorno pensò: "Perché anziché delle lancette, non usiamo direttamente i numeri??"
Poteva essere un’idea che avrebbe potuto permettere anche ai bambini incapaci di leggere l’ora, di poterla capire guardando semplicemente i numeri che venivano insegnati fin dall’asilo e avrebbe anche garantito una visione più precisa dell’orario.
Vi era solo un problema in tutto questo, come poter scandire il passare del tempo nei nuovi orologi? Come poter rappresentare i numeri in questi dispositivi?
La risposta a questa domanda fu geniale: rappresentare i numeri con un sistema binario, utilizzando i già conosciuti sistemi dei valori discreti anziché dei valori continui.
L’idea di Chris fu così portata avanti finché nel 1970, grazie anche ai continui sviluppi del mondo dell’elettronica, uscì sul mercato il primo orologio digitale.
Perché digitale?
Semplice, l’orario lo si visualizzava da adesso direttamente in cifre le quali nei nuovi dispositivi erano altrettanto scandite da numeri nel sistema di numerazione binario e la parola “cifre” ha origine dall’inglese “digit” che a sua volta arriva dal latino “digitus”( che significa dito: infatti  con le dita si conta) da cui appunto abbiamo tratto “digitale”.
Primo orologio digitale "Pulsar" della Hamilton, 1970
https://watch.forumfree.it

STEP#25 Il passo finale

Siamo giunti alla fine di questo lungo viaggio... Lo scopo di questo blog era effettuare un approfondimento sotto diversi contesti riguardo...